Presentazione del libro “Storia della Democrazia Cristiana 1943 – 1993”

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Presentazione del libro “Storia della Democrazia Cristiana 1943 – 1993”

Il monte del Carmelo on line
Pubblicato da Michele Sgura in Articoli 2024 · Sabato 27 Apr 2024 ·  2:30
Presentazione del libro “Storia della Democrazia Cristiana 1943 – 1993”

Raccontare la storia della Democrazia Cristiana è un po’ raccontare cinquant’anni di storia del nostro Paese,
con tutte le sue luci e le sue ombre. È senza dubbio la storia di tanti uomini e donne che hanno militato in
tale formazione politica, ma è anche il racconto dell’evoluzione di un progetto politico, sorto negli ultimi
anni della guerra per ispirazione di gruppi di laici impegnati, non sempre ben graditi alle gerarchie ecclesiali,
e diventato perno del sistema politico venuto fuori dalla caduta del Fascismo e dalla Resistenza. Proprio alle
vicende del partito è dedicato il saggio “Storia della Democrazia Cristiana (1943-1993)”, di Guido
Formigoni, Paolo Pombeni e Giorgio Vecchio, edito da Il Mulino, presentato a Brindisi lo scorso 19
aprile nella sala Colonna Romana di Palazzo Granafei–Nervegna.
L’iniziativa è stata promossa dal MEIC dell’Arcidiocesi di Brindisi Ostuni, con il patrocinio del Comune di Brindisi,
dell’Ufficio Pastorale Sociale della nostra diocesi, dell’associazione “Per la Vita” e dell’Azione Cattolica
diocesana. Per l’occasione è intervenuto uno degli autori, Giorgio Vecchio, professore universitario
e storico del Movimento cattolico e della Resistenza. Dopo i saluti degli organizzatori, del Sindaco e del
Vicario generale dell'Arcidiocesi, il prof. Vecchio in dialogo con Mario Monopoli, socio del MEIC di Ostuni e con
una lunga esperienza da amministratore locale iniziata proprio sotto il simbolo dello Scudo
Crociato, ha presentato alcune delle peculiarità dell’esperienza della DC, la sua connotazione
intrinseca anche nella scelta del nome, l’evoluzione nel corso degli anni, frutto anche delle
intuizioni dei leader e delle dinamiche delle diverse correnti. Per gli autori, il segreto del successo
della DC va ricondotto ai suoi caratteri peculiari. Nel bene e nel male, il partito seppe essere un
partito-Stato, un partito-società, un partito di ispirazione cristiana e infine un partito capace di
conservare un’inscalfibile unità pur possedendo anime diverse e spesso in contrasto tra loro. E
riuscì a dotarsi di una classe dirigente sia nazionale sia locale di buon livello, sfruttando a lungo il
serbatoio formativo dato dall’associazionismo cattolico.
Numerosi sono stati gli interventi del pubblico in sala, che hanno riguardato diversi temi dal ruolo
dei sindacati cattolici, ai rapporti con i vari Pontefici, alla non facile scelta atlantica, domande cui
l’autore ha risposto dettagliatamente.
Non si è trattato di un’operazione nostalgia, ma di un bel momento di approfondimento, per
cogliere meglio l’originalità di tale esperienza, per rendere merito ai tanti protagonisti, ma anche
per capire l’Italia odierna, profondamente diversa da quella del periodo storico analizzato ma
comunque figlia delle scelte di quegli anni, e attraversata ancora da molte di quelle dinamiche
(rapporto tra fede religiosa e politica, tra leaderismo e collegialità …) che già contraddistinsero
l’esperienza politica della DC.


Il monte del Carmelo
Bimestrale dell'Arciconfraternita del Carmine
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