Religiosità popolare e laicità, il ruolo delle confraternite secondo Papa Francesco

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Religiosità popolare e laicità, il ruolo delle confraternite secondo Papa Francesco

Il monte del Carmelo on line
Pubblicato da Paola Loparco in monte del Carmelo n68 · Giovedì 02 Gen 2025 ·  3:15
A due giorni dal suo ottantottesimo compleanno, a ridosso del Natale e dell’apertura del Giubileo, Papa Francesco conclude il 2024 con un viaggio in Corsica. Primo Pontefice a recarsi nell’isola in cui nacque Napoleone, la scorsa domenica 15 dicembre Papa Bergoglio ha compiuto la sua storica visita ad Ajaccio, partecipando al Congresso sulla Religiosità Popolare nel Mediterraneo. Un tema, quello delle tradizioni religiose popolari, molto caro al Papa argentino sin dai tempi del suo ministero a Buenos Aires, centrale anche nella storica conferenza dell’episcopato latinoamericano e caraibico di Aparecida, e a cui il Pontefice ha dedicato ampio spazio nella esortazione Evangelii Gaudium. Un tema molto presente pure in Corsica, dove ogni anno i fedeli cattolici - circa il 90% dei 355 mila abitanti - vivono riti, pellegrinaggi per strada e manifestazioni di devozione, in particolare per la festa della Madonna della Misericordia, meglio conosciuta come la “Madunnuccia”, patrona di Ajaccio.
Durante il suo intervento, Papa Francesco ha affrontato temi cruciali come la "sana laicità" e il ruolo delle confraternite nella vita religiosa e sociale dell'isola. Il Pontefice ha elogiato la Corsica come "esempio virtuoso in Europa" per il dialogo costante tra Chiesa e istituzioni civili, sottolineando l'importanza di una laicità che permetta alla politica di operare senza strumentalizzare la religione e viceversa.
«La pietà popolare, che qui in Corsica è molto radicata – ha dichiarato Papa Francesco – fa emergere i valori della fede e, allo stesso tempo, esprime il volto, la storia e la cultura dei popoli. In questo intreccio, senza confusioni, trova forma il dialogo costante tra il mondo religioso e quello laico, tra la Chiesa e le istituzioni civili e politiche. Su questo tema, voi siete in cammino da molto tempo, è una tradizione vostra, e siete un esempio virtuoso in Europa. Andate avanti! E vorrei incoraggiare i giovani a impegnarsi ancora più attivamente nella vita socio-culturale e politica, con lo slancio degli ideali più sani e la passione per il bene comune. Come pure esorto i pastori e i fedeli, i politici e coloro che rivestono responsabilità pubbliche a restare sempre vicini al popolo, ascoltandone i bisogni, cogliendone le sofferenze, interpretandone le speranze, perché ogni autorità cresce solo nella prossimità».
Il Papa nel suo discorso ha dedicato particolare attenzione al ruolo delle confraternite nella vita religiosa e sociale, riconoscendone il ruolo centrale. Ha elogiato le confraternite come un elemento importante della pietà popolare, sottolineando il loro contributo storico e spirituale. Ha apprezzato il modo in cui queste organizzazioni arricchiscono la vita comunitaria attraverso la loro partecipazione attiva alla liturgia e alla preghiera della Chiesa. Papa Francesco ha proseguito definendo la pietà popolare come un’espressione della fede che porta il Vangelo nella quotidianità, e le confraternite, con le loro tradizioni e rituali, sono portatrici di questa spiritualità vissuta. Il Pontefice ha quindi invitato a custodire le tradizioni delle confraternite, riconoscendo in esse una risorsa culturale e spirituale che può arricchire non solo la Chiesa, ma anche la società.
Tuttavia, Francesco ha messo in guardia la comunità cattolica dal rischio che le confraternite possano essere strumentalizzate per fini identitari o divisivi. Ha esortato a vigilare affinché queste associazioni non vengano distorte, ridotte a puro folklore o utilizzate per alimentare conflitti.
Il Santo Padre ha quindi esortato le confraternite a farsi promotrici di comunione e apertura, invitandole a essere esempio di unità e dialogo, evitando quindi ogni forma di esclusione. Ha chiesto che il loro operato si basi su un’autentica testimonianza di fede, capace di costruire ponti e non muri.


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