Si torna in classe, un privilegio da apprezzare e valorizzare
Pubblicato da Paola Loparco in Monte del Carmelo n66 · Lunedì 09 Set 2024 · 3:15
L'inizio di un nuovo anno scolastico è sempre un evento carico di emozioni, aspettative e nuove opportunità. Per gli studenti è giunto il momento di tornare sui
banchi, di ritrovare compagni e insegnanti, di riprendere il cammino verso la conoscenza.
Ma mentre milioni di scolari si preparano a tornare in classe, è importante fermarsi un attimo a riflettere sulla fortuna che abbiamo. Pensiamo ai bambini che, in altre parti del
mondo, non possono vivere questo momento come un’opportunità di crescita e di apprendimento, ma lo affrontano come un’altra giornata di paura e incertezza. Bambini costretti a sostituire la scuola con i
rifugi, i libri con la paura, e i compagni di classe con i loro cari, troppo spesso perduti a causa della guerra. Andare a scuola è un diritto fondamentale, riconosciuto da convenzioni internazionali, ma purtroppo,
per tantissimi bambini che vivono in paesi devastati dalla guerra, questo diritto rimane un sogno irraggiungibile. In questi luoghi, la normalità è sostituita dalla paura e dall'incertezza; l'istruzione
diventa un bene prezioso, un lusso che pochi possono permettersi.
Per chi ha la fortuna di frequentarla, la scuola rappresenta molto più di un luogo in cui acquisire competenze. È uno spazio di crescita, di socializzazione, di scoperta.
È l'ambiente in cui si formano le basi per il futuro, dove si sviluppano le capacità critiche, si coltivano passioni e si costruiscono le amicizie. Offre ogni giorno un'opportunità per esplorare
il mondo, per ampliare i propri orizzonti e per prepararsi ad affrontare le sfide della vita.
Ma mentre qui possiamo dare per scontato il suono della campanella che segna l'inizio delle lezioni, altrove i bambini affrontano pericoli inimmaginabili. Nei paesi in guerra le scuole
vengono spesso distrutte o convertite in rifugi. Gli studenti sono costretti a interrompere i loro studi o, peggio, a prendere parte ai conflitti. Per questi bambini, la speranza di un futuro migliore viene spezzata, lasciando
spazio solo a un presente di dolore e disperazione.
È fondamentale che i bimbi e i ragazzi che si apprestano a iniziare un nuovo anno scolastico comprendano quanto siano fortunati. La possibilità di sedersi in classe, di imparare,
di crescere e di costruire il proprio futuro è un dono che non deve essere sottovalutato. Ogni lezione, ogni libro, ogni discussione in classe è un mattone nella costruzione della propria vita, una risorsa che
altri, in situazioni meno fortunate, non hanno.
Questo inizio di anno scolastico dovrebbe essere vissuto con gratitudine e consapevolezza. Studiare non è solo un dovere, ma un'opportunità straordinaria. Ed è
proprio questa consapevolezza che dovrebbe spingere gli studenti a dare il meglio di sé, a impegnarsi e a dare il giusto valore a ogni momento trascorso in aula.
Don Tonino Bello, nella sua immensa eredità, ci ha lasciato un messaggio potente: «Non bastano le dichiarazioni di pace, bisogna costruirla». Costruire la pace significa educare alla comprensione, alla tolleranza e all'amore per l’altro. Significa
aprire le porte delle nostre scuole non solo alla conoscenza, ma anche alla consapevolezza di essere parte di un mondo più grande, dove non tutti hanno il privilegio di vivere in serenità.
Che l’inizio di questo nuovo anno scolastico sia anche l’inizio di un nuovo impegno: costruire insieme, con le piccole azioni quotidiane, un mondo dove la pace non sia solo
un sogno lontano, ma una realtà concreta per tutti i bambini.