Storia di Santa Susanna e delle origini di torre
Pubblicato da Domenico Pedone in monte del Carmelo n68 · Giovedì 02 Gen 2025 · 3:15
Da tempo sono un assiduo lettore di questo prezioso bimestrale dell’Arciconfraternita del Carmine di Ostuni (città natale dei miei due figli), sebbene vivo a Torre
Santa Susanna.
In un numero degli anni precedenti ho letto, con molto piacere e interesse, l'articolo sulla vita di Santa Lucia, che nacque e visse a Siracusa dove morì martire a 16
anni per non aver voluto rinnegare la fede cristiana, dato che volevano darla in sposa ad un parente dell'imperatore Diocleziano.
Anche la vergine romana di nome Susanna, a soli 14 anni, fu martirizzata con la decapitazione su ordine dello stesso imperatore. Ciò avvenne per due motivi molto simili:
non volle sposare un figlio adottivo di Diocleziano perché non voleva rinnegare la fede cristiana. Un santuario in suo onore fu eretto presso le terme Diocleziano e una chiesa a lei dedicata si affaccia sulla piazza
in cui è situata la famosissima fontana di Trevi a Roma.
Santa Susanna è la patrona di Torre perché, anticamente, in una delle torri poste a guardia dei granai dell'antica Uria, oggi Oria, (che fu una delle città
messapiche, come Manduria e Ceglie, conquistate poi dai Romani), un soldato, convertito al cristianesimo, volle dipingere una sua immagine sulla parete interna della torre in cui prestava servizio.
Quella torre si presume fosse situata dove attualmente c'è la colonna con sopra la statua della Santa, che ha ai suoi piedi una torre in miniatura (simbolo del nostro paese) su cui pone la mano protettrice, mentre volge l'altra mano, a braccio esteso, in direzione della vicinissima Erchie. La tradizione vuole
che S. Susanna "fermò" l'avanzata, verso Torre, della terribile epidemia di colera (circa 130 anni fa) che miracolosamente non colpì nessuno dei torresi. Pertanto, l'effige della Santa Susanna
diede il nome a quella torre intorno alla quale crebbe l'antico borgo in cui, pian pianino, andarono a vivere quasi tutti gli abitanti degli antichi casali, che esistevano nel raggio di alcuni chilometri da quello che
diventò poi il nucleo originario dell'attuale paese di Torre. Tra questi, con i loro frantoi ipogei nascosti nella campagna, i più famosi casali (di cui alcuni diventarono, molto tempo dopo, delle masserie)
erano quelli delle contrade di Torre Mozza, Tubiano, Crepacore, San Giacomo, Palummara, Autone, Galesano, Spinella, Gesuiti, Pezzaviva , Martucci, Arciprete, San Pietro, Monticelli, Tirignola e Santoria. Oltre, ovviamente,
al casale in cui c'era la torre di guardia con l'immagine della Santa, situato praticamente nella stessa zona dove poi furono costruite la piccola chiesa di San Giovanni e quella della chiesa matrice dedicata a San
Nicola.
La nostra torre di sorveglianza, come quella di Avetrana e di San Pancrazio, era situata in una zona in cui vi erano numerosi frantoi ipogei (uno dei tanti è visitabile alla
fine di via Leanza) e delle fosse usate per immagazzinare le granaglie (una di esse è visibile tramite il vetro calpestabile in piazza Umberto I). È la stessa zona dove ci sono i rioni più antichi del
paese: quello del Castello, di Gàlaso (con l'omonimo santuario ipogeo della Madonna) e della chiesa matrice, della confraternita di Santo Stefano, del convento e della confraternita del Carmine.
L'altro miracolo, attribuito alla nostra Santa Susanna, festeggiata l'11 agosto, è stato quello di aver evitato lo scoppio di alcune bombe cadute su Torre durante
la seconda guerra mondiale.