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monte del Carmelo n71

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Lo scorso 13 giugno, Papa Leone ha annunciato che la canonizzazione del Beato Pier Giorgio Frassati, patrono delle Confraternite,
Il calendario liturgico il 16 luglio di ogni anno ricorda la Beata Vergine del Carmelo, ricorrenza ricca di tradizioni e, nello stesso tempo, vissuta con fede dalla Chiesa e dal popolo ostunese
I nonni e gli anziani, da sempre, sono figure speciali nella vita di ogni bambino, adolescente e adulto. Essi sono per i giovani e la società fonte di saggezza che oltrepassa il tempo
Era un prete viaggiatore nell’Italia del Seicento, “don Domenico Laffi, bolognese”, come si legge nei frontespizi dei suoi libri, ora in verità ricercatissimi. Era nato a Vedegheto di Savigno, nell'Appennino bolognese, il 3 agosto 1636, ma sin dai primi anni si trasferì con la famiglia a Bologna. Di lui poco si sa, tranne quelle notizie che ogni tanto inserì nei suoi resoconti di viaggio e da quelli sappiamo che nel 1666 era già sacerdote e che sin da piccolo manifestò "inclinazione di genio piegantemi alla curiosità di veder cose nuove". Viaggiò a Ponente, infatti, spinto dallo "spirito di pietà verso il glorioso apostolo san Giacomo" e da Ponente si diresse – siamo nell’ottobre 1678 – verso la Terra Santa. Un pellegrinaggio via mare verso Gerusalemme, dove giunse (attraverso la Corsica, la Sardegna e le coste africane) nel gennaio 1679 – hanno scritto gli studiosi -. Anche da questa esperienza trasse il consueto bagaglio di racconti e descrizioni, e pubblicò nel 1683 il Viaggio in Levante al Santo Sepolcro di N.S. G. Christo et altri luoghi di Terra Santa (Bologna; una nuova stampa ibid. 1738)”.
Un viaggio al Santo Sepolcro è un viaggio alle origini del Cristianesimo ed anche per questo non poteva mancare un’escursione e la conseguente “Descrittione del Monte Carmelo”, “posto in mezo à queste trè Città, Nazaret, Tolomaida, e Cesarea di Palestina”, leggiamo nella descrizione che non manca di ricordare che “la figura del Monte è assai lunga, imperoché la parte occidentale sarà 15.miglia…”. E ricorda “il celeberrimo fonte d’Elia”, distante un miglio dal Promontorio, il nostro don. Quindi aggiunge: “… si vedono le ruine del Convento, dove s. Brocardo, e suoi Compagni dimoravano nel tempo che S. Alberto Patriarca di Gierusalemme (…) diede alli Carmelitani la Regola… Il Convento doveva essere grandissimo, possiache le sue ruine si stendono da 50 passi in lungo”. E ricorda il miracolo dei meloni, quindi descrive il “Promontorio del Carmelo: questo è altissimo e domina tutto il mare, e questo p il luogo più venerabile, e santo di tutto il Monte per esser stato principalmente sa S. Elia habitato, quivi pregò iddio che mandasse la pioggia in Israel, essendo stato tre anni che non era piovuto, come habbiano nel terzo de’ Regi al cap. 18, e però mandò sette volte il suo servitore alla marina per vedere se appariva qualche nuvola, et alla settima volta ne scoperse una piccola, la quale poi ma(n)do pioggia molto abbondante, e sotto il simbolo di questa piccola nube prefigurò la Beata Vergine…”. Quindi un passo verificabile ancora oggi, ad Haifa, nel convento delle Carmelitane, dov’è una grotta: “Dentro di questa Grotta a mano sinistra vi era anticamente una Capella larga per ogni verso sei passi incirca dedicata alla Santissima Vergine, quivi eretta l'anno 83 di nostra salute, dove habitavano li Carmelitani, quali dicevano haver per traditione , che qui sia stato Christo più volte, con la sua Santissima Madre, e perciò vi tenevano un quadro della B. V. detta del Monte Carmelo, avanti alla quale sempre ardeva una lampada, e si crede che questa fosse la cella di S. Elia”. Don Laffi pubblicò quel resoconto di viaggio nel 1683: da quell’anno si sono perse notizie di lui.
Il monte del Carmelo
Bimestrale dell'Arciconfraternita del Carmine
Iscritto al tribunale di Brindisi il 30/09/2013
Istanza contrassegnata con il n. 983/13
Autorizzazione  on-line del tribunale di Brindisi del 21/11/2023
Contatti
Tel : 347 4976884
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